Quanto pesa la tua vita?

Parlo con una ragazza architetto, lei ha appena finito un anno in uno studio poi nulla ed eventualmente la partita iva. Mi ha detto che lavorava più di un turno e i weekend per 600 euro. Oggi la selezione è per postino e addetto allo smistamento, ma non avendo mai guidato un motorino a me tocca solo il secondo.
L’addetto allo smistamento è 0-24 su turni, ma prima ti fanno fare uno stupido test di logica, ovviamente non centra nulla con lo spostare pacchi. Tanta gente in cravatta passa per i corridoi, tante donne cinquantenni tranquille. Il lavoro non è in questo edificio ma nell’altro accanto. Una donna bionda delle risorse umane ci accoglie e ci spiega il test come fossimo deficienti, scandisce le parole e l’unica cosa che sa mostrare è il sedere dei sui jeans stretti, i quarantenni che fanno il test gongolano, trovo tutto già evidentemente patetico ma sono qui per fare una selezione e così ascolto e faccio il test al computer. Dovremmo essere tutti laureati o quasi, dopo il test torniamo nell’atrio per essere chiamati per i colloqui, mentre aspettiamo che ci chiamino parlo ancora con la ragazza architetto.  Anche lei dà ripetizioni e poi mi dice “Ma con ingegneria si trova” e allora io ammetto la mia colpa: ambientale, e lei allora annuisce come a dire che sì è quella più inutile della storia, altro che l’ingegneria del futuro nel paese dei terremoti e dei dissesti idrogeologici, e poi la normativa sui rifiuti dell’UE, tutte stronzate!!! “Tornassi indietro” diciamo entrambe, parliamo allora della scuola ma anche lei mi dice che conosce gente che è impantanata a fare supplenze ogni tanto e nulla di più, lei almeno ha recuperato i crediti per la sua classe di concorso, io se volessi insegnare matematica ne devo recuperare 60, il che significa almeno 7 o 8 esami, tutto per insegnare le equazioni, studio di funzione e i temutissimi integrali!!! Mi sono pure informata per quello ma le università pubbliche fanno iscrivere al massimo a 3 esami e quelle private a 5 ed ovviamente i costi sono alti, 400 euro per 6 cfu 450 per 12 cfu. Insomma almeno 3000 euro ci vogliono oltre che l’immensa voglia di studiare Matematica III, Modelli matematici per l’ingegneria meccanica, Fisica nucleare, se poi volessi insegnare alle scuole medie matematica e scienze lì dovrei integrare anche crediti di biologia e fisiologia. La nuova riforma che elimina il tfa, ha stabilito altri 24 crediti in materie pedagogiche, insomma tra tutto altri 7000 euro di tasse universitarie e un’immensa voglia di studiare. Qualcuno ha detto che lo hanno fatto per disincentivare, per fare già pre selezione. Quando penso a queste cose provo rabbia, perché come al solito le cose sono fatte a cazzo, a quelli diplomati fino al 2002, serviva molto molto molto meno, io che ho la sventura di essere nata negli anni sbagliati, devo farmi un mazzo assurdo. E’ inutile che me la prenda le cose stanno così e basta.

Alla selezione fanno 5 colloqui orali alla volta io resto fuori ad aspettare nell’atrio, fisso  il poster della torre di Stintino sul muro.  “Che inutilità!” penso, appena gli dirò delle nozze sarò già a casa. Tanti uomini in valigetta ed altri che passeggiano lentamente nei corridoi. Cinquantenni tranquilli di generazioni senza colloqui e test di logica. Così ricordo il test grafologico e psico attitudinale per fare il venditore per Enel ( vuoi più bene a tua madre o a tuo padre? come pensi ti vedano gli altri? pensi di essere una brava persona?), la domanda su cosa portare sull’isola deserta per la Coop, certo per riempire gli scaffali sarà indispensabile. E poi penso a Marialuisa a come mi ha trattato male quando le ho chiesto di prendere un caffè per non pensare a cose tristi, ma lei mi aveva già schedato nel girone dei falliti e di quelli da tenere a distanza. Anche lei ora lavora nelle risorse umane, che di umano non hanno nulla, un girone dell’inferno dedicato dovrebbero avere, solo persone sterili, che decidono a sensazione, senza criterio o sulla base di test privi di senso logico, perché un essere umano, lo stesso essere umano darà risposte diverse a secondo del giorno in cui gli verrà sottoposto lo stesso test, è la nostra natura umana volubile a dirlo non io,  e allora?! che senso hanno?!! Che inutile sistema creato solo per escludere persone! La prossima settimana ho un altro colloquio sempre nello stesso posto dove l’anno corso ho fatto 5 o più km a piedi,  al solo pensiero ho mal di schiena, a 400€ al mese per 8 o più ore al giorno per farsi mandare a fanculo dai clienti, ma scusate lo chiamano customer care, che è poi un call center dedicato.Mentre sono lì in attesa penso a quelli che lavorano in banca senza laurea o con lauree più inutili della mia ma hanno pagato, penso a un amico del mio compagno che con la terza media lavora solo la mattina all’archivio del tribunale, penso ai miei compagni di classe, lavorano tutti, bene o male anche quelli dell’università sono stati più fortunati di me, o più bravi, o hanno migliori conoscenze, non lo so e in fondo cosa cambia?!  Attendo la fine dei colloqui, vorrei e potrei andare via le porte sono qui accanto ma aspetto e ancora donne e uomini che sembrano passeggiare per il palazzo. Tutte le età per questa selezione. Provo così tanta tristezza e amarezza. Che senso ha?! Arrivano altre persone per la selezione da postino o addetto. E davanti a me un poster per la sicurezza ma la frase iniziale mi rammarica:quanto pesa la tua vita?

quanto pesa
Esce una delle ragazze del colloquio, “Non ti hanno ancora chiamato?” Ed io” no, non ancora” fa la faccia come dire Mah!! Sono stanca di aspettare è sempre più peso la mia vita la mia laurea e i due stupidi fogli che mi hanno fatto portare, uno dei contributi INPS l’altro un certificato storico di lavoro, vuoto perché le collaborazioni i contratti del cazzo non hanno l’obbligo di registrazione. Le stesse donne passano e ripassano a prendere il caffè. Io ancora in un angolo ad aspettare. Ne esce un altro ed io ancora qui. Quanto pesa la tua vita? Una donna parla al telefono e dice “siamo veramente stremati e nervosi”. Mi sento presa in giro in piedi davanti alle porte e già tre fuori. Gli addetti selezione si saranno fermati a prendere un caffè anche loro. Ho il crimine che sale, come dicono i giovani adesso, ed esce il quarto. Le signore del caffè ritornano con calma che alla pensione mancano giusto quei pochi anni, loro almeno l’avranno. L’architetto ritorna e mi dice “colloquio assolutamente informale”, me lo dice con rammarico e rassegnazione. Tocca a me, un uomo triste e alto mi dice di dare i documenti: i fogli vuoti e il foglio che attesta il titolo di studio. Al telefono non me lo avevano detto del documento del titolo di studio, mi chiede il voto di laurea ma sulla pergamena non c’è e quindi non può attestarlo, perché serve o il diploma o una laurea con voto superiore a 102/110, io ho un voto di molto superiore ma dove sta scritto?!  Allora potrebbe andare bene il diploma ed eventualmente porterò una foto del foglio del diploma che il voto sopra ce l’ha. Neppure qui serve la pergamena di laurea penso. Ho fatto bene a non andare a prenderla! Il contratto è di due o tre mesi, prevede turni pomeridiani e notturni di 7 ore con 10 minuti di pausa, “Un lavoro manuale, non serve nulla di che” e me lo dice in faccia dopo avermi fatto aspettare e dopo avermi fatto fare un test di logica a tempo, quello servirà per le risorse umane e le società che effettuano sondaggi. Altro che le signore che aspettano davanti la macchinetta la pensione!! Ma io mi mostro disponibile a tutto ed è così infatti. Dalle 22 alle 5 un tipico turno, a settimane alterne notti e pomeriggi. Non ho il coraggio di chiedere il compenso, potrei fare facce strane sentendolo. Gli dico per il viaggio di nozze e lui, il signore spoglio e grigio che mi giudica, mi guarda stranito e infastidito, come se uno nel 2017 si debba ancora sposare!! mi dice eventualmente per settembre o i due mesi di maggio e giugno e poi forse il rinnovo. Esco dalla solita stanza riunioni e scendo le scale di linoleum blu, i manifesti con donne sorridenti e gli slogan “le migliori idee…la fiducia” mi accolgono. Torno alla fermata del bus, questa è l’Italia. O così o niente e non voglio di certo sminuire il lavoro da operaio ma che senso ha avuto studiare tanto?!!sempre se verrò presa… mentre sono seduta ad aspettare il bus penso a un possibile calcolo: se resto ferma immobile a casa, riuscirò a compensare le spese pari ad uno stipendio? la mia mente tristemente matematica ( ma non del tutto penso sarcasticamente) inizia a buttare giù un calcolo.

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è questo che pensavi quando ti sceglievano per ultima a ginnastica? quando ti escludevano da tutto? quando ti dicevano che puzzavi, che eri una secchiona cicciona e lesbica a scuola? è questo il riscatto che pensavi? sì perché tu credevi che saresti riuscita a far mangiare loro tutta la merda che pievano buttato addosso, ma infine ha avuto ragione lei, chi si fa pecora il lupo se lo mangia, te lo disse la  prima volta che potevi avere 9 anni o forse meno, la tua amica Elena ti aveva colpito con l’hula hoop in testa, per sbaglio o apposta che fosse, lei, tua madre ti punì lasciandoti fuori di casa la sera per un’ora circa. “Dovevi essere più cattiva!!”, “quelli buoni e li mangiano i cani!!”, il tuo riscatto è finito nel cesso, e tu sei ancora quella che viene scelta per ultima, per scarto, per forza, anche adesso ai colloqui, anche adesso che sei grande,  te lo ha detto anche la psicologa, mettiamo in atto involontariamente i comportamenti che non vorremmo, io mi sono posta come vittima o quella da tenere a distanza per anni e i lupi ne hanno sentito l’odore e ora mi chiedo: sono ancora e sempre quella? non se ne può proprio uscire? mi pongo ancora così anche ai colloqui? la psicologa dice che ci vuole tempo e per il lavoro ci vuole fortuna, ma nel frattempo devo accogliere quella bambina che aspetta fuori di casa che la mamma l’abbracci, che adesso aspetta fuori da sale riunioni di fare colloqui.

Pubblicato da Deserthouse

Innamorata della musica della chitarra e della scrittura, ho un blog che aggiorno spesso, amo leggere le cose scritte da altri, qualsiasi cosa possa darmi uno spunto di riflessione, o farmi indugiare in una sensazione. Come tutti sto cercando il mio posto nel mondo sperando che ci sia un climax ascendente nel mio finale.

15 pensieri riguardo “Quanto pesa la tua vita?

  1. Spaccato devastante di chi è nella lotteria di chi cerca lavoro. Ogni volta che danno i numeri (espressione non celta a caso) sulla disoccupazione, mi attacco i nervi per le bugie, peraltro dalle gambe corte perché basta che si va su sito dell’Istat e i dati ti snocciolano la verità. Porcapupazza! Mi spiace. Sono dispiaciuto per te e per tutti coloro che sono in cerca come te. E’ una lotta di sfinimento. E’ una lotta di logoramento. C’è una strategia precisa: arrivi logorato sull’agognato “posto di lavoro” e le tue attese, aspettative, ambizioni sono già rase al suolo come se ci fosse passato su il napalm. Devi pure “ringraziare”masantamadonninabella (è un’invocazione di protezione) è un contratto, un negozio giuridico: prestazione, contro-prestazione. Non dico “grazie” a nessuno. Anzi, visti gli stipendi da fame, “grazie” me lo dite voi a me. Ma lasciamo perdere.
    Ricorda: quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
    In trincea! E non paseràn!
    Un abbraccio

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  2. a me quello che fa più rabbia è che tu per le condizioni in cui versa l’Italia avresti in mano la laurea più adatta, dovrebbero venire loro a cercarti a casa e pregarti di dare un’aggiustata a questo territorio dissestato. E invece no, lasciamolo andare in malora il nostro suolo e facciamoti credere di aver sbagliato ramo. Tu avevi visto giusto, è l’Italia che è cieca
    mi spiace, sinceramente
    ml

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  3. Posso certo mettere un like perché sono disgustata arrabbiata e triste per tutto quello che ho letto e che so essere realtà quotidiana.
    Ecco una buona ragione per me di essere oltre il guado con i miei anni sulle spalle le mie esperienze e il mio lavoro che mi ha dato dignità e autonomia.
    A volte come adesso arrivo anche sentirmi in colpa al posto di quelli che le colpe le hanno pesantissime.

    Sherabbraccicari

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    1. grazie per il tuo commento, no non è colpa delle generazioni precedenti o almeno non tutta, bisogna essere onesti, purtroppo è sempre lo stesso discorso alcune politiche del passato stanno fortemente condizionando il presente ed il futuro, spero che se la mia generazione ” è perduta” parafrasando un commento del presidente INPS, almeno le prossime possano avere prospettive migliori, e che questo periodo di forte incertezza sia utile per qualcuno per andare anche fuori dagli “schemi”. io di mio non lo so più quale sia lo schema e quale sia la migliore uscita. ma un’uscita ci deve pur essere 🙂

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