Consiglio di lettura

Prima di conoscere lei, il suo modo di scrivere, avevo affrontato poco, pochissimo il mondo della scrittura erotica, non sapevo bene cosa fosse, mi ero limitata a leggere pochissimi libri di scrittrici donne, poi l’erotico nella mia mente non aveva una vera e propria definizione di letteratura, avevo letto libri come La mandorla di Nedjma e L’amante di Marguerite Duras, ma essendo fortemente infastidita dal modo di scrivere delle donne, troppo uterino e pedante mi ero sempre limitata moltissimo nella scelta dei libri scritti da donne, l’erotico nella mia testa poteva essere scritto da Kundera, che descriveva l’immagine dell’ano senza essere volgare, oppure Miller e Bukowski, con questo fare sesso in modo volgare ma tristemente poetico.  Il sesso scritto da donne mi sembrava una versione più spinta di un harmony e lungi da me avere tra le mani una cosa del genere!! Lei mi ha fatto scoprire Anais Nin e Pauline Rèageil: un modo di scrivere totalmente diverso, un raccontare dell’eros da un punto di vista femminile e nuovo allo stesso tempo, una scrittura senza l’eccesso di estrogeni che temevo, anzi. Mi è venuta voglia di sperimentare,  era possibile scrivere una racconto descrivendo scene di sesso senza cadere nello stucchevole o nel porno? Il primo racconto è stato una sfida per sperimentare le mie capacità, era ricco di dettagli, di descrizioni di atti, ma mi sembrava ancora una scrittura troppo maschile, volevo qualcosa di più poetico, così sono passata a racconti con più sfumature, non posso non dire che il suo modo di scrivere non mi abbia fatto fare una riflessione sul mio, avevo letto il suo primo romanzo, l’ho praticamnete divorato in poco più di una notte. Si poteva scrivere di BDSM senza apparire mai volgari, senza apparire mai pesanti, senza far storcere il naso perfino a una  quasi profana?! sì, si poteva, con le parole giuste, con le atmosfere giuste. La colpa sulla pelle è un manifesto di amore verso la propria libertà, verso il desiderio di non essere confinati in schemi dettati dal mondo o dalle nostre scelte.  Il suo modo aperto di vedere la sessualità in modo duro e poetico, dolce e doloroso, mi ha sempre affascinato, quanto siamo disposti a cedere di noi stessi per raggiungere l’oblio dei sensi? E di libertà tratta anche il suo secondo romanzo, ma una libertà che tocca tutte le sfere dell’essere umano, una libertà politica, religiosa, di opinione e di espressione, uno sguardo verso un futuro alternativo costruito dalle disgregazioni e paure che crescono sempre più ai giorni nostri, e in che modo si inserisce il sesso, l’amore, i rapporti umani,  in un mondo senza più libertà? Lei ha saputo parlarne con semplicità, entrando nell’animo dei personaggi che abitano questo futuro alternativo; il sesso diventa un contatto molto più intimo e profondo del solo atto, quasi l’unico modo per dirsi “ti amo” per le coppie che vengono descritte nel libro, in un mondo senza possibilità di scelta, senza possibilità di stare insieme, quei brevi istanti di passione sono aria, sono vita, sono gioia, sono l’ultima scelta libera. Se doveste passare a Bologna il 28 aprile, dopo aver amato la città, alle 18 passate  in via Irnerio alla libreria Ubik, lei con il suo perfetto savoir-faire presenta il suo ultimo romanzo 2031. Amore peccaminoso, ma se non poteste passare vi consiglio di dare una possibilità alla sua formidabile scrittura cercandolo sui canali online Amazon, IBS. Solo un consiglio di lettura per la festa dei libri.

Pubblicato da Deserthouse

Innamorata della musica della chitarra e della scrittura, ho un blog che aggiorno spesso, amo leggere le cose scritte da altri, qualsiasi cosa possa darmi uno spunto di riflessione, o farmi indugiare in una sensazione. Come tutti sto cercando il mio posto nel mondo sperando che ci sia un climax ascendente nel mio finale.

10 pensieri riguardo “Consiglio di lettura

  1. la penso come te sulle scrittrici (erotiche o meno), così mentre leggevo le prime righe del pezzo, pensavo di commentarti con un “prova a leggere Anais Ninn”… ma poi, voilà, eccola da te nominata insieme alla Réage (ho letto anche lei).
    Sì, vera letteratura la loro

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    1. è un mio pregiudizio quello sulle donne, la mia psicologa lo spiegherebbe leggendo a pagina due del bignami di psicologia, ma non posso farci nulla tendo ad essere davvero più critica e questo può diventare un limite, lo stesso lo faccio con la musica

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    1. io non amo il modo di scrivere delle donne, infatti perché mi piaci un libro scritto da una donna deve essere probabilmente superiore allo stesso scritto da un uomo, è un mio pregiudizio lo so perfettamente, ma appena sento puzza di estrogeni, chiudo e scappo. ovviamente anche nella mia scrittura c’è una gran puzza di estrogeni me ne rendo conto ma posso solo cercare di tenerli sotto controllo. comunque sì hai ragione l’erotismo femminile è sicuramente più raffinato

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  2. Non penso di aver mai letto un libro erotico, ma ho provato a scrivere racconti di quel genere. Secondo me non è difficile, è come scrivere di qualunque altra cosa. Probabilmente sono gnolose le autrici in sé, non per il tema trattato. Però è vero: ho letto dei racconti – da cui poi nacque lo sketch “Beh allora provo a scriverne uno anche io” – e preferivo quasi sempre quelli di autori maschi.
    Forse, nell’espressione più asciutta, è più facile per tutti ritrovarsi.

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