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è strano, sono quasi due settimane e sto cercando di convincere i sabotatori dell’anima che tutto è andato bene, nessun intoppo, perfino complimenti. Sembra che si siano divertiti i pochi che sono venuti, è stato intimo e piacevole: la musica, il cibo (che ho gustato poco, perché il mio stomaco era in preda all’ansia), gli amici. Ho ballato, bevuto, sono stata gentile e affabile: non sembravo io. E quelle persone che sono venute lì per me e mio marito sembravano spinte da vero interesse, a qualcuno sembrerà strano ma per me, che sono circondata da sabotatori interni ed esterni, che ho dovuto urlare fino alla sera prima con mia madre, che ho visto la mia famiglia arrivare più tardi di tutti in chiesa, per me che mi dicevano tutti “queste cose non sono da noi”, non sono per te che non hai amici, che hai una famiglia disastrata… ho fatto ricredere alcuni sabotatori e perfino alcuni di quelli che non sono venuti  accampando scuse assurde credo se ne siano pure pentiti, ma c’è una parte di me che fatica ad accettarlo. Fatico a nutrirmi di cose buone, di scelte efficaci. Sabato saranno due settimane che cerco di convincermi che a me stavolta sono andate bene le cose, che la scelta di fare una festa è stata giusta, che non deve sempre andare alla stessa maniera. Convincere il mio sabotatore interno non sarà facile ma ci sto lavorando.