Disincanto

Sono seduta su una panchina da un’ora, sto cercando di far sbollire la rabbia e la delusione. Stamattina ho fatto un colloquio per una posizione di back Office, nessuno pensa che faccia per me e  qualcuno mi dice:”che ci vai a fare?”, ma io ci vado lo stesso e forse va anche bene tanto che mi chiedono se sono disponibile per fare il colloquio con il referente dell’azienda nell’area dove hanno la sede, già oggi pomeriggio, che il tizio viene da Milano e non c’è sempre. Accetto galvanizzata senza preoccuparmi di come raggiungerò il luogo suddetto. Penso che mi presterà l’auto il mio compagno o se potrà mi accompagnerà lui, insomma stavolta penso che posso trovare un modo. Errore gravissimo. Chiamo il mio compagno ma non mi risponde. Arrivo a casa e lui non sta bene e non può accompagnarmi ma allo stesso tempo non vuole prestarmi la macchina. Il posto è praticamente irraggiungibile in altro modo. I taxi si fermano prima ed essendo a più di 20 km non so se posso permettermi 50€ di spesa più chissà quanti km dentro questo enorme complesso di capannoni. Mi ricorda un episodio già vissuto l’anno scorso e preferirei non ripetere, il luogo infatti è lì vicino ma solo molto più esteso. Mi arrabbio come un animale ferito con il mio compagno ma non serve a nulla, io e il mio orgoglio lo stiamo prendendo ancora una volta nello stesso posto. In preda alla delusione cocente alla rabbia dico all’addetta della selezione che ho avuto un problema con l’auto e che spero di avere un altro appuntamento. Aggiungo che posso eventualmente andare in taxi e me ne frego della voce nella mia testa che parla dei soldi, dell’impressione di arrivare senza un mezzo proprio; mando a fanculo tutta la strada che dovrei fare a piedi, posso farcela lo stesso mi dico. Il mio compagno decreta che sono troppo nervosa per guidare. Evito di rispondere, mi sento Don Chisciotte, il pianto non mi fa ragionare, cerco di leggere dati dal sito dell’azienda per essere preparata ma ormai è fatta la signora dell’agenzia risponde che ha disdetto l’appuntamento eventualmente ci sarà un colloquio via Skype, ma io so per certo che non ci sarà mai. Amen.

Alcune cose devono sempre andare allo stesso modo. Ogni volta che succedono queste cose penso sempre che me ne dovevo andare via da questo paese da questo circolo vizioso.

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Pubblicato da Deserthouse

Innamorata della musica della chitarra e della scrittura, ho un blog che aggiorno spesso, amo leggere le cose scritte da altri, qualsiasi cosa possa darmi uno spunto di riflessione, o farmi indugiare in una sensazione. Come tutti sto cercando il mio posto nel mondo sperando che ci sia un climax ascendente nel mio finale.

13 pensieri riguardo “Disincanto

  1. quei colloqui fatti in capo al mondo non mi hanno mai portato qualcosa di buono, una volta mi sono anche persa….mi perplime uguale il colloquio via internet .. anni fa ad un mio cv mi risposero : saremo lieti di fare una scrematura con un colloquio su skype….

    Scrematura???
    da noi si dice …. te si scampat nu fuoss… 😉

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      1. I colloqui Skype si fanno e sono all’ordine del giorno, il primo giro è ormai quasi sempre così e non bisogna lasciarsi intimorire dal mezzo. Perché può anche andar bene, per me è andata così. Non al primo, eh 🙂

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      2. Ho già fatto colloqui via Skype ma per la situazione in particolare ho paura di essermi già bruciata l’occasione certo se non mi cercassero più già mi dà l’idea del tipo di persone, in fondo a loro ho solo detto che non potevo andare quel giorno per un problema all’auto, ma oggigiorno si deve essere veloci e pronti sempre

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