Ecco io sono lì.

Non so se ti è mai capitato ma mi sento come quando stai imparando a nuotare e ti portano nella piscina dove l’acqua è profonda e non tocchi più, ma sai benissimo stare a galla solo che stavolta non puoi usare il pavimento sotto di te, solo le tue capacità, la tua fiducia in te stesso diciamo. Ecco hai presente quella specifica sensazione in cui togli una mano dal bordo della piscina sicuro e senti il vuoto sotto?  Allora tocca togliere l’altra e andare.

Ecco io sono lì, con le gambe che si muovono per restare a galla un braccio proteso verso l’acqua, verso il centro della piscina, verso il nuotare vero e proprio senza paura, verso la serenità dell’acqua che ricopre il corpo, lo avvolge e lo sostiene nonostante la piccola ansia di sapere che là, al centro, sarai lontana dal “bordo sicuro”. Ecco io sono lì che mi muovo, mi dimeno, per restare a galla e mi stanco a stare fondamentalmente ferma.

In tutto questo moto non mi stacco mai del tutto e non mi lancio. Non ancora almeno; ma sento che sto cedendo. Alcuni giorni cede la mano che è rimasta ancorata e altri cedono le gambe, tanto che potrei addirittura sprofondare. Ecco oggi cede la mano.

Ti auguro di nuotare felice.

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