Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo

Sono giorni e giorni che desidero scrivere un vero post qui, sono giorni che desidero scrivere perché sono stata carica di pensieri, di riflessioni, di momenti. Eppure non ho scritto nulla perché certe cose le volevo tenere lontane. La fine del 2017 l’ho passata a litigare con mio marito, non pensavo che avrei vissuto così male e in maniera altalenante i primi mesi di matrimonio ma lui sta attraversando una fase difficile della sua vita, si sente con il terreno franare sotto  i piedi e io so bene com’è. Ho accettato e resistito ai suoi attacchi, ai suoi sfoghi, alle sue continue provocazioni, alle sue delusioni, e qualche volta sono scoppiata fino a strapparmi la pelle per non farcela più, fino al sangue sotto le dita, perché io da sempre se devo fare male a qualcuno ho solo un obiettivo: me stessa.

Ho passato gli ultimi mesi a resistere a lui e l’ultimo mese a resistere al mio lavoro, sembra che anche con quello non ci sia limite al peggio, ogni giorno scopro sempre più brillanti informazioni, sempre più deludenti verità. Lavoro per un uomo che non può, per problemi con la legge, mettere il proprio nome sulla proprietà dell’azienda perché ha realizzato qualche anno fa, un crack finanziario, un uomo che quando ti assume ti guarda come uno sgravio fiscale e che è proprietario di tante piccole aziende e disloca i dipendenti in tutte in modo da non oltrepassare il limite per poi dover pagare di più, solo in una ci sono più dipendenti e ha messo a capo di questa vari amici anche loro ex colleghi del crack o altri che ne hanno fatti di personali giusto per arricchire il proprio curriculum; sembra che al recupero crediti ci sia uno che ha fatto fallire anche una piccola squadra di calcio, certo non so pensare a nessuno meglio di lui per il recupero crediti. Questa azienda di certificazione si vende come un’azienda del settore ingegneristico ma in realtà vi lavorano solo o quasi commerciali, (l’importante è vendere!!) e strano ma vero tutti o quasi sono responsabili, vice direttore ecc, non so se lo sono solo su linkedin o di fatto ma la realtà è che in questa azienda (la centrale e  socio unico di tutte quelle più piccole) hanno stipendi più alti a parità di mansione e lingue più lunghe. I prescelti della grande azienda non fanno altro che sparlare delle piccole aziende socie, la preferita di cui parlare male è quella in cui lavoro io. Lamentati, dirà qualcuno, di questi tempi è così. Mi hanno fatto un contratto di 4 mesi e il primo mese, tralasciando la settimana di malattia, e la settimana tra festività e giorni in cui non andava internet l’ho passata a modificare i documenti di certificazione prodotti da un architetto che a quanto pare, pur essendo stato pagato molte migliaia di euro, si può permettere di redigere male i documenti da fornire agli amministratori di condominio, perché anche se io lavoro in una topaia, la mia azienda e tutte le altre, insieme alla sede principale, si occupa di certificazione di sicurezza. Fa ridere a pensare a come lavora qualcuno lì dentro o il fatto che i commerciali vendono i contratti agli amministratori dando loro “un bonus” ma alla fine dell’anno si fa la classifica di chi ha venduto di più (davvero su che base? la grandezza della valigetta?). Lavorare per “crack finanziario” ha il vantaggio di scappare dal proprio ufficio quando arrivano i vigili perché vogliono fare una multa sui rifiuti, perché la sede registrata sarebbe altrove ma per comodità (?) la sede operativa è in questa palazzina degli anni 50 fatiscente e fredda, ma a te dicono di nascondere tutto quello che può essere una prova che la sede dell’azienda per cui lavori tu si trova lì: se l’azienda non c’è non possono fare la multa. Peccato che tu hai 340 chiavette usb sul tavolo che stai caricando con migliaia e migliaia di file di condomini, ed è così che passi le tue giornate a cercare file significativi tra preventivi, condomini che si lamentano, riposte non date, tabelle millesimali, e ancora preventivi e contratti e iban e foto di muffe e tubi rotti e scritte sui muri, un lavoro che è stato definito da qualcuno dell’azienda grande “di merda”. Una chiavetta usb per ogni condominio, e per ogni condominio ci sono 20 cartelle di file da guardare da un hard disk che contiene tutti i dati alla ricerca di documenti importanti come il certificato per l’antincendio, la conformità degli impianti elettrici e idrici, lo schema di progetto della centrale termica, ma di questi documenti non se ne vede neppure l’ombra e così sei costretta a fare in due settimane un lavoro che avrebbero dovuto fare in due mesi, controllare ogni file per 6 ore continuative con pausa pranzo di 10 minuti, e selezionare velocemente quelli giusti, ma non tutti i file hanno nomi significativi e così si perde tempo a scoprire che il signor Rossi non è d’accordo con l’ingaggio della ditta x per la manutenzione del condominio, che la ditta y ha sbagliato la fattura, che la il condomino z ha venduto a q. Avrò letto e controllato più di 300.000 file e sistemato i 340 documenti già firmati dell’architetto amico di chi non si sa per fare un lavoro così scadente da un punto di visto etico della professione e qualitativo, ma io sono stata assunta per questo, così quando mi dicono di nascondere 340 chiavette usb, i raccoglitori con l’etichetta dell’azienda che forse vengono i vigili ad ispezionare io lo faccio, so essere efficiente meglio di un agente CIA in uno di quei giorni in cui si vede il fumo uscire dalle finestre, ma quando mi dicono di mentire se dovessero chiedere se qualcuno della tua azienda lavora lì, decido di andarmene a prendere un caffè a un km di distanza, anche perché formalmente quel giorno ci sono solo io assunta per l’azienda da multare, in una logica di coworking all’italiana, quel giorno solo io mentirei a un vigile per parare il culo a “crack finanziario”. Mentre esco con il mio collega che a quanto pare lavora per la mia azienda, è assunto da un’altra ma non vuole trovarsi in simili situazioni, mi racconta che in passato, ai tempi belli diciamo, ha visto scene di cestini con documenti dati alle fiamme e la finanza venire in ufficio, richieste di fatturare contratti mai realmente forniti. I vigili non sono nulla in effetti. Vado a prendere il caffè e sono così stordita dallo schermo del pc e da tutte quelle lamentele lette sui file che l’unico pensiero va verso quelle maledette chiavette da riempire e le centinaia di migliaia di file ancora da leggere. So fare copia incolla attraverso pdf creator, perché l’architetto ha non solo firmato i documenti ma non li ha resi pdf chiusi, deve fidarsi un bel po’ o meglio con i soldi che gli danno non gli frega nulla. L’ultimo giorno prima di Natale ho pure scoperto di essere stata registrata al centro per l’impiego con il nome dell’azienda giusto ma il nome del datore di lavoro di una persona che non lavora più lì da anni, non so se è corretto o meno e evito di chiedermelo, so che di certo se avessi problemi non potrei ovviamente rivalermi su un uomo che non lavora più lì da anni. Che amarezza!! Che livello basso!!! Altro che etica!!! Mi fanno schifo questi certificatori da due soldi, mi fanno schifo (da sempre per altro, ne ho avuto solo conferma) gli amministratori di condominio che non sanno nulla del palazzo che gestiscono, non l’hanno mai visto nel migliore dei casi e si prendono la mazzetta per far fare il contratto ad un’azienda o un’altra. Mi fa schifo che uno che ha truffato azionisti, dipendenti e fornitori, tranquillo tranquillo vada a lavorare e guadagni e fatturi milioni di euro all’anno. Che pensavi di trovare? si potrebbe chiedere. Non lo so bene. So bene che non devo lamentarmi ma per come sono fatta io tutte queste tensioni e il pessimo ambiente sono difficile da sopportare. Ovviamente onorerò il mio contratto e farò tutto quello che mi chiederanno al meglio ma non so davvero, semmai mi dovessero chiedere di restare, se dovesse essere la scelta migliore. A “crack finanziario” interessa pagare un certificatore esterno in meno e usare me, che dovrei fare le verifiche all’esterno e pure il lavoro da segretaria, ovviamente con stipendio uguale e auto e benzina pagata da me, forse se dovesse essere magnanimo potrebbe darmi un forfait per la trasferta in Italia di pochi euro. Ma lui sa di potersi permettere di fare come vuole e io so che gli sgravi fiscali per gli under 35 ci sono solo quest’anno e se hai 32 anni appena compiuti e ha impiegato anni a trovare questo ci devi pensare un bel po’ prima di dire NO. Eppure una parte di me, forse molto stupida aspirerebbe ad altro, ho perfino dato un’occhiata di nuovo al dottorato, (sì sono pazza a 32 anni e in Italia è folle) e perfino al dottorato all’estero, poi per farmi del male ho guardato alle possibilità con la mia laurea in varie realtà all’estero che potrebbero entrare di più in un campo vicino alla ricerca che è quello che mi piacerebbe, ma mi sembra di vivere la mia vita lavorando per “due lire” per poi vedermele prese da tasse ecc. Benvenuta nel mucchio, si potrebbe dire ma che vita è? non posso neppure pensare di fare un figlio, che lo vorrei e lo sento, e non voglio sembrare una che aspira a chissà che cosa ma almeno vorrei essere più realizzata sul lavoro o almeno se proprio dobbiamo aspettare la morte facendo un lavoro che non ci piace e pagando tasse almeno non stare in un ambiente così negativo e per di più sfruttata.

Benvenuta nel mucchio di nuovo!!

Ci passano tutti da esperienze più o meno poco gratificanti e tutti stanno a testa bassa e aspettano o meglio provano a trovare altro e così sto facendo io, ma è difficile trovare un altro lavoro in pochi mesi, devo sperare negli sgravi fiscali e sperare in altro anche se dubito ci sia di meglio. Ho provato a contattare vecchi docenti ma dubito ci siano possibilità. Ho perfino pensato che potrei lavorare con la mia azienda ma da esterno visto che vengono pagati meglio (sempre nel limite iniziale che alcune cose non le posso ancora fare) ma dubito che se dovessero offrirmi un contratto per sfruttarmi a poco dall’interno mi userebbero come esterno e pagato meglio.  Sento già le parole di “crack finanziario”: Ne trovo un altro!

Ho letto qualche blog di donne espatriate e che si sono rimesse a studiare e a credere in loro stesse anche seguendo percorsi totalmente diversi da quelli scelti precedentemente, le ammiro molto e chissà forse un giorno farò parte di quel gruppo di gente che sente la nostalgia per lo stivale ma in questo momento mi sento schiacciata, totalmente in ansia e piena di paura per il futuro, perché tutte le mie congetture potrebbero essere sbagliate e perché appena trovato un lavoro non volevo sentirmi come prima se non peggio e di nuovo alla ricerca di altro. Certo che sono proprio un bel tipo di persona o il ricercatore o lo scrittore nel paese con il 60% di popolazione che non legge e i fondi che non esistono per la ricerca. Mi chiedo quanto sia aspirazione e non il mio senso di difficile adattamento alle cose che mi fa scappare così da questo lavoro, mi chiedo se è un caso sfortunato o se davvero non ci sono realtà molto migliori e se ha senso mollare o meno, mi chiedo quanto stia incidendo e abbia inciso la situazione con mio marito… Mi sembra di riempire sempre di più il bagaglio di delusioni  e incertezze e io sono proprio stanca di trascinarmelo dietro.  Vorrei per una volta poter dire che “mal comune mezzo gaudio” non è sempre una scelta di vita ottimale, che “scelgo il meno peggio” non è uguale a come scegliere il meglio per se e chi ci circonda.

Pubblicato da Deserthouse

Innamorata della musica della chitarra e della scrittura, ho un blog che aggiorno spesso, amo leggere le cose scritte da altri, qualsiasi cosa possa darmi uno spunto di riflessione, o farmi indugiare in una sensazione. Come tutti sto cercando il mio posto nel mondo sperando che ci sia un climax ascendente nel mio finale.

23 pensieri riguardo “Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo

  1. Coraggio, riempi una bella valigia, legala con lo spago se occorre, prendi tuo marito per mano e vai via da questo inferno. Molti lo hanno fatto anzi tanti. Soffrire qui è certamente peggio che penare lì, dove è almeno salva la dignità e si ha il rispetto dovuto. Tanti sono andati via, alcuni sono rimasti lavapiatti (Romualdo – dottore in economia – ha fatto il cameriere per anni ed è tornato, adesso fa il rappresentante di sigarette elettroniche, ma altri hanno poi trovato la giusta collocazione. Due miei amici, tra loro fratelli, sono primari di neurochirurgia uno a Londra e l’altro a Birmingham( 35 e 40 anni); Patrizia è ingegnere elettronico a Washington, il fidanzato di Bettina fa l’avvocato a New York; Fiorella (una tipa che giudico minorata psichica) dirige non so cosa a Berlino; il figlio di un mio collega fa l’avvocato a Londra; il figlio di Santi appena laureato è avvocato a Budapest, e potrei continuare. Vai amica mia, non può andare peggio di così.

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    1. Non lo so temo di essere l’ unica a voler andare e allo stesso tempo so perfettamente che non mi stanno aspettando da nessuna parte. Così dovrei affrontare liti su liti con mio marito e poi ritrovarmi sola, non credo che siano esattamente i pensieri di una donna appena sposata che ha comprato casa, sì la casa si vende o si affitta ma non posso gettare via il mio matrimonio, e poi c’è sempre la paura di fallire anche altrove, non tutti riescono e molti tornano con la coda fra le gambe. Non ho più l’ età per fare colpo di testa o semplici prove e mi pento di non essere andata via prima

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    1. Non credo che il mio compagno voglia andare in realtà e la paura di fallire anche lì c’è se po dovessi affrontare tutto da sola non so se ci riuscirei, purtroppo non posso più permettermi colpi di testa devo pensare bene alle mie scelte

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  2. mi dispiace che il tuo matrimonio non funzioni bene e il lavoro che speravi diverso sia deludente.
    A 32 anni non sentirti vecchia puoi ancora inseguire i tuoi sogni. Andare all’estero? Potrebbe essere una soluzione ma sarà la soluzione? Dall’esterno non saprei cosa dire, tu sola conosci la realtà che stai vivendo.
    Spero che tutto si aggiusti per il meglio sia nel privato che nel lavoro.

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  3. Credo di averlo già detto: rasserenati e attendi fiduciosa, vedrai che la vita ti terrà nelle sue mani e non ti lascerà cadere. Lo fa sempre con le persone che meritano e tu sei una bella persona. Devi soltanto avere pazienza che è una virtù molto importante e sottovalutata in questa società frenetica. Avevo un caro amico fotoreporter il quale soleva dirmi: ” Ricorda sempre che la vita è come il Poker: occorrono cioè soldi, sigarette e pazienza, ma molta pazienza. Ecco io attendo buone nuove, so che qualche cosa cambierà.

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  4. Dai. Sei una donna davvero coraggiosa purtroppo diciamo nella norma perché gli anni e i secoli passano ma sul groppone ci ritroviamo sempre tanti tanti problemi anche non nostri.
    Qualche anno fa c’era uno slogan che mi piaceva molto ed era resistere resistere resistere
    Oggi non ne sono più tanto sicura e anche tu sappi considerare bene la tua Resistenza il tuo limite.

    Sherabbraccicari maconlamascherina

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  5. Dammi retta. Scappa da quel posto che ti avvelena l’anima. Che senso ha fare un lavoro “qualificato” perché ho preso la laurea ma così squalificante per la tua etica? Io sono laureata ma per come Son fatta in un posto così manco 2 minuti. Vuoi mettere dare ripetizioni a piccole menti in crescita, farle la babysitter a piccoli cuccioli che sono l’opposto di quel mondo oppure lavare teste e ridere con le persone con leggerezza? Da’ retta, scappa.

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  6. Grazie per le tue riflessioni, sono veramente lo specchio di ciò che i giovani trovano oggi. Ma non cedere a continuare a fare da stampella a quella brutta gente che continua a sfruttare come se nulla fosse. Parla con tuo marito anche se passate entrambi un brutto momento, dovete stare uniti e riflettere insieme. Levati da lì e cerca qualcosa anche a ore, baby sitter, ripetizioni..e non pensare che all’estero sia tutto meglio, anzi. Se vogliamo che qualcosa migliori qui dobbiamo restare, stringere i denti e agire per il meglio. Ce la farete sono sicura, un abbraccio.

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