Riflessioni di attesa

L’apatia si impossessa di me oggi, provo a scacciare i cattivi pensieri e mi convinco a forza di sorrisi, che le cose andranno meglio. Non ho voglia di lamentarmi, di scrivere, di suonare, di pensare.

Muta. in attesa ancora una volta. Dopo aver macinato decisioni, setacciato pensieri alla ricerca di qualcosa da seguire, di un nuovo progetto perché a non fare niente da parte non ci posso stare troppo. E così ho aggiunto possibilità, centinaia di possibilià, ho chiesto all’etere di spedire richieste di ascolto e sto aspettando che qualcosa si smuova. Nell’attesa rimescolo le decisioni, rimetto in discussione me stessa, le scelte fatte, i percorsi tracciati. Mi sforzo di pensare a qualche idea che possa liberarmi finalmente, a qualcosa da seguire, un progetto, una vocazione. Ma dove sono i sogni? le aspirazioni? i desideri? ho razionalizzato così tanto che mi sento vuota, solo una massa di domande, di potrei fare questo? o questo? o questo? così mi tocca ritornare da esperti dell’anima, a scavare, ancora più in fondo, giusto per provare a riconnettermi con me stessa.

Come l’anno scorso resisto, da parte. Aspetto la fine di maggio, che la frenesia di trovare altro non mi faccia prendere scelte sbagliate pur di fuggire da dove mi trovo. Mi sento Don Chisciotte e i mulini li vedo tutti e mi spaventano. Posso solo fermarmi a guardare e aspettare che l’onda mi travolga e passi oltre così che dopo io possa di nuovo ripartire perché così confusa non sto costruendo nulla, anzi nell’impeto del desiderio di fare sono più le cose che distruggo che quelle su cui pongo basi.

“dipende da cosa vuoi tu…” mi sento ripetere. Io non lo so più. Vado avanti e mi sforzo di pensare, mi aggroviglio nei devo, nei posso, nei perché, ma non arrivo a un punto. Forse smettere e lasciar fluire gli eventi potrebbe essere la cosa migliore.

Pubblicato da Deserthouse

Innamorata della musica della chitarra e della scrittura, ho un blog che aggiorno spesso, amo leggere le cose scritte da altri, qualsiasi cosa possa darmi uno spunto di riflessione, o farmi indugiare in una sensazione. Come tutti sto cercando il mio posto nel mondo sperando che ci sia un climax ascendente nel mio finale.

25 pensieri riguardo “Riflessioni di attesa

  1. Anch’io ho passato momenti così, e a volte anche ora, ma le cose migliori che mi sono capitate sono arrivate inaspettate, in momenti in cui le aspettative erano a zero. Non abbiamo il controllo della nostra vita, quindi meglio cercare di viverla con la maggiore serenità possibile.

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  2. Il dilemma, come vedo anche dalle risposte, è sempre tragicamente attuale.
    Lasciar fluire o combattere?
    Ricordi cosa diceva Amleto?
    “Essere o non essere, questo è il problema.
    Se sia più nobile sopportare
    le percosse e le ingiurie di una sorte atroce,
    oppure prendere le armi contro un mare di guai
    e, combattendo, annientarli.”

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    1. credo di aver sopportato per anni “le percosse e le ingiurie” in forme diverse, in ambiti diversi, ho provato a ribellarmi e qualcosa ogni volta mi sembrava mi dicesse “non fa per te”, non so se riuscirò ad annientare le mie paure ma ci devo almeno provare e magari troverò un’altra strada.

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  3. Non sono d’accordo sull’ultima frase, passeresti dal sentirti Don Chisciotte ad essere un mulino a vento. Credo invece che la cosa migliore sia andare avanti, senza fermarsi. Il che non significa per forza lottare ma acquisire consapevolezza e, passo dopo passo, sicurezza.

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  4. Citi il mese di maggio, bene, parlaci, parlatevi. Serba sempre venti caldo, freschi e capricciosi, ma dispone di odori dei fiori e dei campi e la carica della vitalità della primavera che pian piano si sveste per la nuova estate.

    Grazie del passaggio. Ciao.

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      1. Io invece posso risponderti a bruciapelo: comprare alcuni libri in una libreria dell’usato per 87,50 euro. Quei libri sono stati fondamentali per la mia carriera scolastica e lavorativa, quindi è stato l’investimento migliore della mia vita. Grazie per la risposta! 🙂

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      2. Era un manuale di letteratura italiana in 6 volumi, intitolato “Tempi e immagini della letteratura”. Attendo di sapere con altrettanta curiosità qual è stata la tua decisione azzeccata! 🙂

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      3. wow complimenti, credo che una decisione azzeccata è stata fatta ogni volta che ho creduto nelle mie capacità, ogni volta che mi sono sfidata per fare qualcosa che desideravo o che in quel momento ho creduto essere la cosa migliore: imparare a suonare da sola la chitarra, cambiare corso universitario, partecipare a un corso di scrittura creativa, provare a scrivere un blog, provare a scrivere un romanzo, restare col mio compagno e rimettere in discussione il nostro rapporto per farlo evolvere, comprare il mio cane. Sono tutte scelte azzeccate anche se alcune nel tempo sono diventate dolorose

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      4. Hai fatto benissimo a provare a scrivere un blog, perché sei diventata una dei blogger (e dei commentatori) più talentuosi di WordPress. Di che razza è il tuo cane?

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