Cara solitudine

Ripeti con me: il tuo bisogno di cercare contatto umano soprattutto in questo periodo va bene. Il tuo bisogno di cercare le persone è legittimo.

Mi sento terribilmente sola, e perdere tempo su facebook non mi fa bene. Vedere le vite degli altri non mi fa bene. La città in agosto non saprei descriverla, sono in casa serrata e sta funzionando per la piccola creatura dentro di me ma per me no. Mi sento sola. Nessuna amica è venuta a trovarmi. Nessuna mi ha telefonato, qualche messaggio sporadico di risposta ai miei. Mi sento sola e per quanto il mio compagno faccia del suo meglio non riesce a compensare il mio bisogno di contatto umano. Mi dico che potrei usare questo tempo per suonare, per leggere, per scrivere, ma sono tutte attività solitarie e non riesco a farle. Mi sento sola e so che in un momento diverso io e il mio malmostoso umore saremmo andate a fare una passeggiata, avremmo visto qualche negozio, avrei stancato il corpo fino a non sentire più niente, fino a dimenticarmi della solitudine. Mi sarei nutrita della presenza degli altri, osservandoli a distanza da un bar, ne avrei immaginato le vite. Sto soffrendo chiusa serrata ma lo faccio per qualcosa di più grande. Vorrei sfruttare meglio questo tempo invece di sentirmi fastidiosa perchè sono la prima a cercare gli altri, invece di sentirmi sola perchè nessuno mi chiede nulla. No, devo essere onesta, mia suocera mi chiede come sto e mia madre mi chiama per chiedermi come sto e poi sfogare la sua solitudine su di me.

Ho avuto un imprinting in cui i miei bisogni non venivano soddisfatti. Mio padre sa che sono incinta ma non mi chiede nulla. Mai. Non posso di certo meravigliarmi ora di una rapporto sterile. Le mie amiche sono al mare o hanno le loro vite. E tu hai la tua e mi hai detto qualche giorno fa: “quello che consideri indifferenza è tempo è vita” e “per indole non consideri la vita degli altri”, io stronza che li cerco per prima.

Ho bisogno di contatto umano, ho bisogno di parlare, di qualcuno che ascolti senza che debba pagarlo, senza che debba supplicarlo.

Credevo di aver costruito dei rapporti buoni. Forse io non ho una vita piena e do noia agli altri. Che mi posso aspettare dalle persone?! Dov’è la mia vita?! possibile che io non riesca a fare nulla?!

Lo psicologo crede che dovrei legittimare il mio bisogno di contatto umano, che negarlo ora sarebbe dare ragione a quell’imprinting doloroso. Secondo lui dovrei espormi esprimendo il mio bisogno. Ma non l’ho già fatto abbastanza?! Non mi sono esposta abbastanza con i “come stai?, come va?, tutto bene? spero che ti vada tutto bene. Mi fa piacere per te, come stanno i tuoi? la tua famiglia? “

Quanto interesse ho espresso per gli altri, ricordandomi di chi ha il padre in ospedale che poi esce, il padre con dei problemi, la madre che deve prendere farmaci, il gatto che sta male, la moglie, la sorella, il figlio, il lavoro, le promozioni, i contratti, ho gioito per loro. Mi sono ricordata dei loro affetti, delle loro vite. Ho chiesto loro di poter parlare, di poter comunicare, “ti chiamo ti va? ci sentiamo, ci sei?”

Mi sono interrogata fino al mal di testa pensando forse sono io, non so comunicare, non so aspettare, non so esprimere, non so rispettare gli altri. Loro hanno una vita è normale che non ti cerchino che non ti rispondano che non ci siano. La tua vita è in stand-by da mesi e mesi e mesi. Stai cercando di trovare al quadra a un problema riformulando la tesi in continuazione, mettendo in discussione le ipotesi. Eppure vai avanti malmostosa, annoiata, ti imponi scelte, ti imponi di studiare, ti imponi di lasciar andare vecchie vite, provi a venire a capo di ciò che non torna, ti imponi entusiasmo, sfidi la timidezza e provi a metterti in contatto con gli altri ma non cambia nulla.

Sono io il problema?! E cazzo se sono io allora perchè non tagliare tutto?! perchè per una volta non accogliere fiera la solitudine, farne un vanto silenzioso, goderne perfino. Perchè non mi faccio avvolgere dalla mia solitudine e non taglio con tutte le fonti di frustrazione?! che senso ha continuare?! ostinarsi, tentare, provare. Credevi fossero rapporti bilaterali invece sono univoci. Credevi che nel momento del tuo bisogno ti avrebbero cercata invece no, va bene, accettalo e passa oltre. Le persone hanno le loro vite accettalo e passa oltre, magari in futuro ne troverai altre o forse qualcuna di queste tornerà sui propri passi e si ricorderà di te. Accettalo e passa oltre. Non basare la tua vita sull’altro. Accetta il tuo bisogno di contatto e accetta che in questo momento non può essere soddisfatto. Accetta che ci hai provato, ti sei impegnata ma non governi la vita degli altri e le cose succedono. Non basare la tua vita sull’altro.

Nella vita si hanno uno o due amici, tuti gli altri sono conoscenti con cui si possono anche avere bellissime esperienze. Alcune cose vanno avanti, altre finiscono, altre si evolvono.

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Pubblicato da Deserthouse

Innamorata della musica della chitarra e della scrittura, ho un blog che aggiorno spesso, amo leggere le cose scritte da altri, qualsiasi cosa possa darmi uno spunto di riflessione, o farmi indugiare in una sensazione. Come tutti sto cercando il mio posto nel mondo sperando che ci sia un climax ascendente nel mio finale.

40 pensieri riguardo “Cara solitudine

  1. La Solitudine fa parte di noi e se cerchi appigli negli altri hai sbagliato prospettiva. Hai una famiglia, hai in arrivo una creatura che ti cambierà la vita, hai quello che molti non hanno e probabilmente non avranno mai. La Solitudine è una grande compagna di vita.
    Ormai ci convivo ottimamente da un paio d’anni …

    Credimi, è meglio così !

    Ciao !

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    1. Hai ragione su tutto. E in realtà non temo così tanto la solitudine ma sono sotto terapia ormonale e mi fa sballare di brutto. Non sono lucida. Non posso giudicare il comportamento degli altri. Purtroppo esalta i miei demoni e le mie paure fino a portarle all’estremo. Non sono sola. Mai. Grazie delle tue parole

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  2. Gli ormoni sono una grande onda che ti sommerge e ti fa vedere spesso la realtà molto più solitaria di quel che effettivamente è, col tempo e l’esperienza si impara a fare surf sopra ma all’inizio è dura. Avere un compagno accanto è una gran cosa, non sei sola. D’altra parte la gravidanza è uno spartiacque, con molte amicizie precedenti si perde il contatto, cambiano le priorità e i tempi caratteristici. Per fortuna il mondo nasconde tante affinità elettive dove meno te l’aspetti, ne troverai altre che porteranno attimi di reale condivisione.

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  3. in realtà mi hai fatto pensare che pur avendo un sacco di amici e che effettivamente molte persone mi vogliono bene, lo so, ultimamente i contatti sono molto più sporadici. Non è colpa di nessuno. O almeno la penso così. In questa nostra vita così febbrile, così piena di problemi e pensieri, in cui fatichiamo a trovare mezz’ora di tempo a noi stessi, diventa difficile pensare agli altri, pur volendoli bene

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    1. io non ho un sacco di amici, ne ho pochissimi e credo che di questi amici forse uno due, il resto conoscenti con un livello di intimità più o meno alto. Hai ragione diventa difficile pensare agli altri nelle vite che viviamo. Forse pretendo troppo.

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  4. Secondo me è tutto abbastanza normale, considerando una concomitanza di fattori: non sei più adolescente (e il modo di intendere l’amicizia cambia, anche se solo negli altri), sei incinta (e agli occhi dei “liberi come il vento” sei vista come diversa, fuori dal gioco, uscita dal giro), è agosto (e il periodo estivo è triste un po’ come il periodo delle feste di natale).

    Secondo me devi:
    – lasciar passare agosto
    – trovare amici nelle tue stesse condizioni (i singles escono coi singles, le coppie con figli esc..ehm…invitano a casa altre coppie con figli e insieme preparano allegramente pappe e biberon)
    – non scaricare i tuoi problemi sul tuo compagno

    100 Euro per la consulenza, grazie 😀

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  5. ci sono queste contraddizioni di fondo che ci disturbano e ci frenano (parlo per me, ma credo siano applicabili anche a te): da una parte il desiderio di contatto umano dall’altra lo starsene ricantucciati per istinto. Da una parte il tanto tempo a disposizione e le le tante cose che si avrebbero da fare, dall’altra l’inerzia, la tendenza al rinvio (hai notato come meno si ha tempo e più cose si fanno, e viceversa?).E così via con altri controsensi.
    è la nostra natura, non possiamo che accettarla, solo così possiamo sperare di modificarla, minimamente!
    ml

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    1. hai descritto perfettamente la mia natura (e anche la tua). modificarsi ? mah! non so se sia possibile, forse è più facile accettare con serenità che certe cose non le accetteremo mai con serenità. 🙂
      Queste le parole di Pessoa che descrivono meglio ciò che è:

      Nulla mi lega a nulla.
      Voglio cinquanta cose allo stesso tempo.
      Bramo con un’angoscia di fame di carne
      quel che non so cosa sia-
      definitivamente l’indefinito.
      dormo irrequieto e vivo in un irrequieto sognare
      Di chi dorme irrequieto, mezzo sognando.

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  6. Leggo e commento regolarmente i tuoi post da molto tempo, e tu fai lo stesso con i miei. In tutto questo tempo mi sono affezionato molto a te, e quindi mi dispiace moltissimo sapere che non stai passando un gran periodo. Ti auguro di cuore di ritrovare presto la tua serenità.

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  7. Col tempo arriverà i a comprendere la vita degli altri che come la tua è piena di problemi e di solitudine che non si vogliono condividere.
    La famiglia è un coacervo di sentimenti questo lo ho imparato a mie spese.
    Hai un compagno un bambino che arriva cerca di privilegiare questo rapporto e farlo crescere senza troppi borbottii interiori.

    Io per molti anni sono stata l’animatrice del gruppo e venivano tutti e tutti molto felicemente Poi un giorno mi sono accorta che quando io non telefonavo non invitavo nessuno si faceva vivo ed allora ho smesso anch’io.
    Negli anni sono rimaste 4 persone e di queste posso dire che non manca mai l’appoggio Calogero reciproco.

    Ti abbraccio stretto forte forte

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