Chiedimi come sto e poi andiamo in quel posto dove le ferite sono radici e i graffi rami protratti verso dipendenze passate. Annotiamo gli sguardi malinconici su scontrini di ieri e lasciamo che il tempo ci sfiori le mani. Poi toccami a distanze promiscue, innaffiamo il deserto e costruiamo una casa. E sarà rifugio perContinua a leggere “Di terra e di mani”